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Siamo lieti di annunciare che è stato siglato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un’innovativa proposta presentata da Accademia del Caffè Espresso, da ENEA – Ente Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile – dai ricercatori italiani (UniRoma3) e dai ricercatori messicani (de El Colegio de Michoacán).
Sono oggetto della proposta, chiamata ECOCAFE, lo studio delle attività caffeicole di recupero e valorizzazione degli scarti della filiera del caffè, nella comunità di Veracruz, e delle potenzialità che tutto ciò può offrire all’ecosistema e agli attori coinvolti.
Si accompagna a questa ricerca anche un’analisi economica approfondita, incentrata sulla biodiversità della coltivazione in questa parte del mondo.
Il coinvolgimento dell’agronomo e Coffee Research Leader di Accademia del Caffè Espresso, Massimo Battaglia, si è tradotto nella nostra partecipazione in qualità di comitato scientifico, che ha messo a disposizione la propria piattaforma di strumenti, conoscenze ed esperienze.
Il progetto ECOCAFE di natura accademica-istituzionale, nasce dalla volontà di integrare competenze multidisciplinari e tradizioni locali, nelle aree di produzione del caffè, al fine di avanzare innovazioni e tecnologie sostenibili.
Il focus è rivolto sia al caffè che ai suoi sottoprodotti, con il duplice obiettivo di caratterizzare la qualità, minimizzando l’impatto della filiera sull’ambiente, e di creare un reddito addizionale per i produttori secondo i principi dell’economia circolare.
ECOCAFE ha visto riunirsi un team multidisciplinare di membri italo-messicani, i quali si sono proposti di lavorare insieme per raggiungere i seguenti obiettivi:
1. sviluppare un metodo chimico analitico rapido e riproducibile per valutare la qualità del prodotto caffè e dei suoi sottoprodotti nell’area tradizionale di produzione;
2. ottimizzare i processi estrattivi green, definendo dei protocolli di buone pratiche;
3. sviluppare bioprodotti dagli scarti di lavorazione, per garantire un reddito aggiuntivo ai piccoli produttori;
4. studiare l’interazione dei fattori edafici (relativi al suolo) e di come gli elementi di coltivazione/produzione incidano sulla qualità del prodotto, al fine di valorizzare la filiera in un contesto di alta sostenibilità.
Si ringraziano anche i rappresentanti di: