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Qualche mese fa, Accademia ha sottoscritto una partnership con Glocal Impact Network (GIN), una realtà giovane e dinamica, impegnata in progetti di sviluppo sostenibile a livello internazionale.

Con un focus sulla consulenza e la progettazione nel campo dell’innovazione tecnologica applicata alla cooperazione internazionale, la missione di GIN è già iscritta nel suo nome: una rete di persone, che attraverso i suoi progetti e servizi si impegna per generare un impatto “glocale”, agendo con ottica globale su progetti e iniziative locali.

I progetti sui cui GIN lavora sono perlopiù legati all’agricoltura e alle energie rinnovabili, e si innestano tutti su tre principi di base: reperibilità locale delle materie prime, tecnologia low-tech e open-source, condivisione di conoscenza. Il tutto mai fine a stesso, ma con l’obiettivo ultimo di portare risultati concreti e servizi utili alle comunità locali e creare, attraverso la trasmissione di nozioni e competenze, un impatto sistemico.

In pochi anni di attività GIN è stata in grado di rendere estremamente concreto il concetto di “sostenibilità”, con progetti realizzati in giro per il mondo, come il progetto Liter of Light nelle Filippine e i sistemi AgriTube installati in Senegal e Costa d’Avorio.

Anche in Accademia, GIN ha installato uno dei suoi sistemi AgriTube, il primo in Europa. Si tratta di un orto idroponico, un orto dove cioè la coltivazione viene effettuata in assenza del comune terreno agrario. Una tecnologia che ben si presta ad essere installata in aree rurali e contesti ad alta urbanizzazione.

In Accademia l’orto idroponico ha uso dimostrativo e produttivo per l’utilizzo all’interno della stessa cucina di Accademia, nell’ottica di promuovere consumo locale ed economia circolare.

 

“Abbiamo identificato in GIN un partner importante principalmente per 3 motivi: perché si tratta di un gruppo giovane e dinamico; perché incarna le sfide del futuro e infine per il fatto che è un partner locale, quasi un vicino di casa.

GIN è un partner innovativo e abbiamo gli stessi obiettivi: promuovere soluzioni innovative, inclusive e accessibili alle sfide globali. Con loro vorremmo realizzare un laboratorio permanente di innovazione, per la definizione di strategie intorno a pratiche di sviluppo sostenibile.

In Accademia abbiamo messo in opera un orto idroponico, che può essere un esempio per la produzione di ortaggi a km0 da inserire sia in un contesto urbano che nei paesi in via di sviluppo. Questo permetterebbe di avere prodotti estremamente locali con un utilizzo “zero” del suolo. Un valore aggiunto per tutte quelle realtà “affamate” di vitamine e sali minerali.

Per noi, in Accademia, l’orto è un punto di riferimento importantissimo per il nostro comparto food, perché gli ortaggi prodotti vengono sistematicamente utilizzati nella realizzazione dei nostri piatti stagionali.”

 

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